Si apre con la Trieste del golfo del Nord Adriatico e del Molo Audace, fra voli di gabbiani e stampe d’epoca e nel segno di un nume tutelare della città – il poeta Umberto Saba – la produzione documentaria dedicata al poeta Milo De Angelis, vincitore della 2a edizione del Premio Umberto Saba Poesia. Un docuvideo girato nel cuore di Trieste, realizzato da Fondazione Pordenonelegge.it in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia e il Comune di Trieste e con Lets Letteratura Trieste, per tutti fruibile online da oggi 12 luglio, alle 18, quando al link https://youtu.be/uBouAED8-RY sarà rilasciato sul canale youtube di Fondazione Pordenonelegge.it
Il video offre l’occasione per conoscere meglio un grande poeta del nostro tempo: Milo De Angelis è stato premiato lo scorso marzo per la sua ultima raccolta, “Linea intera, linea spezzata”, pubblicata da Mondadori nel 2021 e considerata come l’apice creativo di una delle voci in assoluto più apprezzate e riconosciute nel panorama della poesia italiana contemporanea. Il docuvideo a lui dedicato si apre proprio con un’intima “confessione”, quella del legame personale con Umberto Saba e con la città di Trieste: «il mio rapporto con Saba – spiega De Angelis – è stato dapprima scolastico e legato al Saba tradizionale, quello delle poesie sul Carso e de “La Capra”. Ma poi ne ho scoperto uno più visionario e onirico, a me senz’altro più vicino, il Saba di Ulisse e delle ultime poesie, specialmente quelle dagli anni Quaranta in poi. “Campionessa di nuoto”, per esempio, mi ha sempre colpito: riprende il tema sportivo, ma lo fa con una ricchezza tonale e una dimensione enigmatica davvero avvincente. Anche Trieste è una città da sempre al centro delle mie passioni: mi ha commosso visitarla in occasione del Premio Saba, ho potuto visitare luoghi e librerie che non avevo ancora conosciuto sul campo, e che mi hanno emozionato».

Nel docuvideo di cui firmano le riprese, il montaggio e la post-produzione Alessandro Pasian e Francesco Guazzoni, scorrono gli interventi della Giuria, presieduta da Claudio Grisancich, segretario Gian Mario Villalta e composta anche da Antonio Riccardi, Roberto Galaverni e Franca Mancinelli. E si avvicendano gli interventi dei promotori del Premio, a cominciare dall’assessore regionale alla Cultura Tiziana Gibelli, che commenta: «Un grande poeta del nostro tempo ha ricevuto un Premio nella città di un altro grande poeta, Umberto Saba, che aveva scelto di viverci. La poesia di Milo De Angelis parte da Milano e arriva ovunque, quindi anche a Trieste. Usa parole normali che costruisce in un lessico poetico che ci fa percepire quello che scorre oltre la parola». Il vicesindaco di Trieste, Serena Tonel, aggiunge: «il Premio Saba è anche un modo per promuovere il genius loci di questa città così poetica, che in passato ha ispirato autori nativi e non solo. Ed è l’occasione per stimolare anche le nuove generazioni alla scoperta della dimensione poetica e allo sviluppo di propri linguaggi creativi».

Gian Mario Villalta, segretario di Giuria del Premio, sottolinea che Milo De Angelis è stato designato vincitore del Premio Saba all’unanimità: «Attrarre l’attenzione su opere di grande rilievo e carriere poetiche molto significative è l’obiettivo del Premio – spiega -. La raccolta vincitrice è uno dei punti di maggior rilievo di una personalità poetica fra le più importanti del secondo Novecento e inizio terzo Millennio: probabilmente il libro più completo e profondo dell’autore, una meditazione sul tempo vissuto e i suoi traumi, sulla corrosione degli eventi che l’umanità produce, spesso tragici e complessi da affrontare». E le parole del presidente di Giuria, Claudio Grisancich, sono un messaggio di alta suggestione: «Leggere la poesia di Milo De Angelis – racconta – lascia la sensazione di trovarsi in un mondo periferico, dove il poeta si incammina per un’ultima, definitiva ricognizione. All’amico che gli chiede di rivedersi al suo ritorno, il poeta risponde: “non lo so, prima devo scordare tutto, tutto deve essere scordato per trovarsi finalmente in quel tempo ineguagliabile, quando il bambino e la morte si congiungono in un solo cerchio e quando una polvere diffusa ci avvolge e ci fa muti“. E Milo, pericolosamente sfiora l’eternità…».

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In copertina, il poeta Milo De Angelis al centro del docufilm girato a Trieste.

(Foto Nicodemo)

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